Il Manifesto di Szasz

Pubblicato da Redazione il
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Il Manifesto di Thomas Szasz, Professore di Psichiatria emerito presso lo Health Science Center, State University di Syracuse, New York, è un must per tutti coloro che hanno a cuore i diritti civili di uomini, donne e bambini. E lo è anche per coloro che ignorano tali diritti.


Il Manifesto di Thomas Szasz

traduzione a cura di Tristano Ajmone

1. «Mito della malattia mentale» - La malattia mentale è una metafora (malattia metaforica). Il termine «malattia» denota un processo biologico, dimostrabile, che attacca il corpo degli organismi viventi (piante, animali, e uomini). Il termine «malattia mentale» è riferito ai pensieri, ai sentimenti ed ai comportamenti indesiderati delle persone. La classificazione di pensieri, sentimenti, e comportamenti come malattie è un errore logico e semantico, come la classificazione della balena come un pesce. La balena non è un pesce, la malattia mentale non è una malattia. Individui affetti da malattie cerebrali (disfunzioni del cervello) o renali (disfunzioni delle reni) sono letteralmente malati. Individui affetti da malattie mentali (disfunzioni del comportamento) sono metaforicamente malati. La classificazione del mal-comportamento come malattia fornisce una giustificazione ideologica per il controllo sociale sotto forma di cura medica sponsorizzata dallo Stato.

2. Separazione della Psichiatria dallo Stato - Se riconosciamo che la «malattia mentale» è una metafora per pensieri, sentimenti, e comportamenti disapprovati, dobbiamo riconoscere anche che la funzione primaria della Psichiatria è il controllo del pensiero, degli stati d'animo, e del comportamento. Quindi, come con la Chiesa e lo Stato, la Psichiatria e lo Stato devono essere separati da un «muro». Al contempo, lo Stato non deve interferire con le pratiche di salute mentale tra adulti consenzienti. Il ruolo degli psichiatri e degli esperti in salute mentale rispetto alla legge, il sistema scolastico, e altre organizzazioni, deve essere simile al ruolo rivestito dai ministri di culto in suddette situazioni.

3. Presupposto di competenza - Siccome essere accusati di malattia mentale è simile ad essere accusati di un crimine, dobbiamo presumere che gli «imputati» psichiatrici siano mentalmente competenti, così come presupponiamo che le persone imputate di crimini siano legalmente innocenti. Gli individui incolpati di violazioni penali, civili, o interpersonali, non dovrebbero mai essere trattate da incompetenti solamente in base alle opinioni degli esperti della salute mentale. L'incompetenza deve essere un accertamento giuridico e l'«accusato» deve poter usufruire della rappresentazione legale e del diritto ad un equo processo da parte di una giuria.

4. Abolizione dell'internamento psichiatrico coatto - L'ospedalizzazione psichiatrica coatta è un'incarcerazione camuffata da cura medica; è una forma di controllo sociale mascherato che sovverte la legislazione. Nessuno deve essere privato della libertà se non per l'aver commesso crimini, e solo dopo un equo processo da parte di una giuria orientata da iter probatori. Nessuno deve essere trattenuto contro la propria volontà in un edificio chiamato «ospedale», e in nessun altro istituto medico, in base all'opinione di un esperto. Deve esserci una chiara distinzione e separazione tra medicina e diritto penale, tra cura e punizione, tra ospedale e carcere. Nessuna persona deve essere detenuta coercitivamente per scopi altri che non la punizione, o in istituti altri che non quelli formalmente definiti come parte del sistema di giustizia criminale statale.

5. Abolizione dell'assoluzione per infermità mentale - L'infermità mentale è un concetto giuridico che implica la risoluzione da parte della corte circa l'incapacità di intendere e di volere di una persona, e che quindi essa non può essere ritenuta responsabile per un'azione altrimenti considerata criminale. Le opinioni degli esperti circa le «condizioni mentali» degli imputati devono essere considerate inammissibili in tribunale, così come le opinioni degli esperti circa le «condizioni religiose» degli imputati vengono considerate inammissibili. Nessuno deve essere discolpato dall'aver violato la legge, o da qualsiasi altra violazione, in base al cosiddetto «parere dell'esperto» fornito dagli psichiatri o dagli esperti in salute mentale. Esentare una persona dalla responsabilità per un suo atto, altrimenti considerato criminale, sulla base della sua incapacità di intendere e di volere è un atto di misericordia giuridica camuffato da azione medico-scientifica. Mostrarsi misericordiosi o spietati verso i criminali è una questione morale e giuridica, priva di legami con la perizia (reale o presunta che sia) dei professionisti medici e della salute mentale.

6. Nel 1798, gli Americani si trovarono di fronte al compito di abolire la schiavitù, pacificamente e senza violare i diritti altrui. Si rifiutarono di affrontare quell'inquietante compito, e noi stiamo ancora pagando il prezzo del loro rifiuto. Nel 1998, noi Americani ci troviamo di fronte al compito di abolire la schiavitù psichiatrica, pacificamente e senza violare i diritti altrui. Noi accettiamo questo compito e ci impegniamo a lavorare in direzione del suo successo. Così come i nostri avi Americani rimpiazzarono infine la servitù forzata (schiavitù-merce) con rapporti contrattuali tra datore di lavoro e dipendente, noi intendiamo rimpiazzare la psichiatria coercitiva (schiavitù psichiatrica) con rapporti contrattuali tra prestatore di cura e cliente.

Thomas Szasz, Marzo 1998