Ma i nostri politici dove vivono?

Pubblicato da Redazione il
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Andrea Costa Sottosegretario alla Salute

All'apparizione della pandemia, rivelata dall'OMS e santificata dalla dichiarazione dello stato di emergenza (gennaio 2020), buona parte del popolo italiano si era affacciato a finestre e balconi cantando "siam pronti alla morte, l'Italia chiamò". E la morte, ammirata da tanto fervore, ha accontentato con misericordia molti dei suoi tifosi sfruttando la dabbenaggine di medici incauti che hanno dato retta ai "consigli" degli "esperti" uccidendo i loro pazienti con intubazioni assassine e protocolli (tachipirina e vigile attesa) che meriterebbero l'attenzione della magistratura, attenzione che inspiegabilmente tarda a manifestarsi. A ciò vanno aggiunti i lockdown, che studi recenti hanno sconfessato, additatoli come causa di disastri socio-economici, oltre che ostacoli veri e propri alla salute.

Sulla scia di detti studi e dell'osservazione empirica, i governi del mondo stanno abbandonato lockdown, mascherine, vaccini obbligatori e green pass. Tutti tranne tre: Italia, Canada e Nuova Zelanda. E in tutti e tre i casi, i parlamentari hanno voltato le spalle al loro popolo.

Segue un articolo di Sabino Paciolla che fornisce dati interessanti e chiarificatori sulla situazione in Italia.


Vaccinazione obbligatoria e green pass: Il livello infimo a cui sta sprofondando la politica italiana

di Sabino Paciolla

“L’obbligo vaccinale per gli over 50 resta fino al 15 giugno prossimo, comprensivo della sanzione di 100 euro per chi non si è vaccinato.

La valutazione che stiamo facendo è di verificare l’opportunità – pur mantenendo l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno – di anticipare la possibilità per gli over 50 di andare al lavoro con il Green Pass base (anziché quello rafforzato), ossia facendo il tampone rapido ogni due giorni.

Un’ipotesi che potrebbe dare la possibilità di tornare al lavoro per chi non si è vaccinato e anche per allentare la tensione”.

“Una data precisa ancora non c’è – ha detto Costa, parlando a Radio Anch’io, su Radio1 - ma l’ipotesi è anticipare la data del 15 giugno”. Lo ha affermato all’ANSA il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

C’è da rimanere sbalorditi a leggere queste righe. In tutto il mondo, non solo in Europa, tutte le nazioni stanno rimuovendo le restrizioni legate alla COVID-19 semplicemente perché con la variante Omicron il virus appare avviato verso una maggiore contagiosità ma con una letalità nettamente inferiore alle precedenti varianti.

La dimostrazione di quanto appena detto è data dai numeri italiani. Oggi, il livello di saturazione delle terapie intensive è di circa il 5%. Questo significa che su 100 posti letto delle terapie intensive, 95 sono vuoti. Inoltre, nel momento di più alto utilizzo delle terapie intensive relativo all’ultima ondata, quando i contagi giornalieri superavano le 200.000 unità, il tasso di saturazione è stato di circa il 17%. In altre parole, nel momento di maggior contagio, a gennaio scorso, su 100 posti letto, 83 erano vuoti.

Alla luce di questi dati, lo stato di emergenza in Italia ha ancora un senso?

Vero, è stato confermato che il 31 marzo prossimo lo stato di emergenza finisce, ma allora perchè certe norme, come quella del green pass (base o super) rimangono? Perché le autorità italiane sono così lente nel toglierle? E infine, perché viene richiesto solo ai non vaccinati di continuare a fare dei test ogni due giorni, a spese proprie, per ritornare sul posto di lavoro?

Verrebbe da chiedersi, ma questi politici dove vivono?

È notorio, “lo dice la scienza!” (per usare una frase abusata), che la variante Omicron è molto diversa dalle varianti precedenti, tanto da bucare la protezione offerta dai vaccini. Con la variante Omicron si sono infettati sia i vaccinati, anche con tripla vaccinazione, sia i non vaccinati. I vaccinati si sono infettati massicciamente e, a loro volta, hanno enormemente infettato gli altri. Se così stanno le cose, perché, per recarsi a lavoro, dovrebbero fare il tampone solo i non vaccinati? Se si infettano e infettano anche i vaccinati, allora dovrebbero farlo anche loro. La parità di condizione deve essere rispettata, ed il datore di lavoro, pena denuncia, deve adoperare qualsiasi misura per rendere il posto di lavoro il più salutare e sicuro possibile, e tale non sarà se richiederà solo ai non vaccinati di tamponarsi ogni due giorni trascurando di richiedere tale pratica a coloro che sono vaccinati.

Il governo italiano non sa che vi sono state almeno due ricerche, una del più prestigioso istituto europeo, l’Istituto Koch di Berlino, e l’altra del danese Statens Serum Institut, che hanno rilevato che ad infettarsi maggiormente con la variante Omicron sono stati proprio i vaccinati? Il governo, probabilmente, non sa neanche che con la variante Omicron si sono infettati di più i vaccinati con il booster dei non vaccinati. Vogliamo allora continuare con la solita solfa ad incolpare i non vaccinati per la pioggia che farà nei prossimi giorni?

Il sottosegretario Costa non ha sentito Bill Gates, grande sostenitore e investitore nel campo dei vaccini, quando ha detto che la variante Omicron è un tipo di vaccino, e che ha fatto un lavoro migliore dei vaccini nel tirarci fuori dalla pandemia?

Il Governo italiano, imponendo ancora una volta solo ad una parte dei cittadini, i non vaccinati, la misura del tampone, continua in maniera miope a costringere quegli italiani a sottoporsi alla vaccinazione con un siero genico sperimentale che presenta notevoli effetti collaterali. Dove c’è rischio ci deve essere necessariamente una scelta libera, consapevole e personale. E invece continua ad insistere con il green pass che, per altro, si è rivelato favorire il contagio che voleva eliminare.

Quello che preoccupa di più è il fatto che questi politici non hanno la minima coscienza del momento difficile che stiamo vivendo, non solo a motivo della delicata guerra che si sta combattendo in Ucraina, ma anche a causa della probabile stagflazione che ci aspetta, ovvero di quel curioso fenomeno economico composto da recessione e inflazione allo stesso tempo. La stagflazione è uno scenario economico orrendo, un fenomeno che accadde già negli anni settanta a seguito del brusco incremento dei prezzi del petrolio, e di tutti i beni ad esso connesso, deciso dall’OPEC, e che provocò una netta caduta della domanda aggregata. Al rialzo dei prezzi del petrolio, seguì presto quello delle altre materie prime, con un conseguente notevole innalzamento del livello generale dei prezzi. Uno scenario cupo perché porta disoccupazione e aumento dei prezzi allo stesso tempo. Uno sfondo difficile non solo per le famiglie, che vedranno le loro risorse economiche prosciugate, per le imprese, una parte delle quali fallirà, ma anche per le banche centrali che troveranno limato, nel breve termine, il potere delle leve di politica monetaria a loro disposizione. La disoccupazione è lo spettro che abbiamo davanti. Tutto dipenderà dagli sviluppi della guerra russo-ucraina.

A motivo della mutazione della pandemia in endemia, con un virus più contagioso e meno letale, che tende a trovare un equilibrio con l’uomo, la voglia di normalità della gente era palpabile, il desiderio di tornare alla vita di sempre era alle stelle, la voglia di tornare agli affari di tutti i giorni era forte. E invece è arrivata una guerra che porta morte, distruzione, nuova miseria e povertà che si aggiunge a quella che la pandemia aveva già creato di suo.

In uno scenario preoccupante come questo, il problema principale della gente non sarà più quello di andare al lavoro chiedendosi se userà il green pass base o rafforzato, ma quello se avrà ancora un lavoro. Tenere a casa senza stipendio le persone perché non si sono vaccinate grida vendetta a Dio! Ed in questo potenziale dramma sociale abbiamo la sfortuna di avere dei politici che passano il loro tempo a crogiolarsi su come rendere ancora più difficile la vita ad una parte della popolazione italiana. Abbiamo politici che trascorrono il loro tempo a pensare se mantenere ancora fino al 15 giugno la sanzione di 100 euro ma consentire alle persone di andare al lavoro, facendo sopportare la spesa del test covid ogni due giorni. Ma ci rendiamo conto a che livello di insipienza politica siamo sprofondati? Ma i politici sono al servizio del popolo o pensano che il popolo sia al loro servizio? Non si rendono conto delle difficoltà che i cittadini già sperimentano e di quelle ancora più difficili che incontreranno? Ci conforta solo il fatto che alle prossime elezioni la gente infilerà nell’urna una scheda. Speriamo in quel giorno.

In conclusione, i politici italiani vedano cosa stanno decidendo i loro omologhi nelle altre nazioni. Vedano ad esempio cosa hanno deciso quelli del Regno Unito (vedere video in basso). In quella nazione, ogni restrizione è stata abolita, tutti possono circolare e muoversi senza impedimento. Persino coloro che risultano positivi al SARS-COV-2 sono liberi di circolare senza alcun vincolo. Quello che conta è la capacità di usare tutte le leve terapeutiche a disposizione, dalle cure precoci agli anticorpi monoclonali, dai vaccini ai nuovi farmaci, ecc. Occorre convivere con il virus, concentrandosi nel proteggere le persone più deboli. Questa è “l’arma nucleare” a disposizione dei politici.

Speriamo che lo capiscano e la smettano di continuare a fare danni.

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Fonte: sabinopaciolla.com

Foto: commons.wikimedia.org