In un piccolo paese...

Pubblicato da Redazione il
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Venezia Ponte di Rialto

Indipendentemente dalla posizione che uno possa avere verso la campagna vaccinale, un dato è certo: i danni dei rapporti che queste due posizioni stanno creano sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto uno possa essere mite, avrà sicuramente saputo di parenti che trovandosi su posizioni distinte, hanno litigato pesantemente, di amicizie sospese per cautela da una parte o per astio manifesto. Si stima, ma senza esagerare che i termini NoVax e ProVax siano i più utilizzati nei talk show svenduti come programmi giornalistici o culturali.

Le parole dedicate all’esclusione di Novak Djokovic dagli Australian Open sono superiori a quelle dedicate alla stessa manifestazione. Chiedete a dieci persone chi è Djokovic e cosa sono gli Australian Open e avrete la conferma.

Non siamo ancora arrivati a fatti di sangue e una domanda ci sorge spontanea: se tutta questa gazzarra si sta sviluppando per queste posizioni, non possiamo supporre che dietro ad essi ci sia un piano strategico che adotta la politica del divide et impera, traducibile in dividi e comanda?

La creazione di queste due forze contrapposte per ora immisurabili, ma da non sottostimare, è una conseguenza storicamente inevitabile o un piano strategico molto più complesso?

Affrontiamo la cosa con una forma retorica.


In un piccolo paese c’erano due bar. Il paese si sviluppava lungo un corso che era la via principale, e i due bar si trovavano ai confini di questa strada che, come il letto di un fiume attraversa la valle, questa attraversava il paese. I due locali si dividevano la clientela e saltuariamente, i forestieri che passavano. Non c’era competizione, non c’erano gelosie. I due proprietari, Piero e Giacomo, si incontravano raramente passando la maggior parte delle loro giornate a dispensare vino e salame ai loro clienti.

Giunse un nuovo Sindaco a gestire il paese, un tipo poco conosciuto perché arrivato da una vicina frazione, che cominciò a promuovere “un rinnovamento necessario” per i tempi. Sebbene questo rinnovamento necessario non fosse ben chiaro al paese, molti lo apprezzarono visto che era “necessario”. Tra le disposizioni pubblicate c’era il ritiro della licenza ad uno dei due bar, in base alla sua prosperità. Il bar che nei sei mesi successivi avesse dimostrato di essere più prestigioso, avrebbe mantenuto la sua licenza.Piero e Giacomo cominciarono ad essere preoccupati. Giacomo iniziò a sparlare del bar di Piero

delle falsità. Piero dal canto suo, venuto a conoscenza delle falsità cominciò a intimorire i suoi clienti: andare al bar di Giacomo significava tradire una vecchia amicizia.

La cosa continuò perché lo sparlare della concorrenza o il minacciare i clienti dava come risultato il calo delle proprie entrate, che alla scadenza avrebbe potuto significare la chiusura del locale. Piero passò a scrivere minacce in giro per il paese per i clienti della concorrenza, mentre Giacomo iniziò una campagna di sconti allo scopo di attirare più clienti così da rimanere aperto. Un cugino del sindaco che si occupava di finanziamenti, lo convinse a fare un prestito molto azzardato e costoso per abbellire il bar.

La situazione continuava a montare ed era diventata oggetto di attenzione da parte di tutto il paese che cominciò a schierarsi con uno o con l’altro. I toni si alzarono arrivata l’estate e i pochi turisti che passavano venivano spennati da entrambi i gestori per aumentare il cassetto, causandone la fuga. Questo danneggiò anche gli artigiani e i contadini locali che con i forestieri vendevano il grosso dei loro prodotti.

Fu così che un giorno Piero, più grosso e forte di Giacomo, decise di affrontarlo recandosi nel suo locale. Giacomo, preoccupato di tale evento si era procurato un’arma. Inevitabile la tragedia. Giacomo rispose alle minacce di Piero sparandogli e venne arrestato per omicidio dai Carabinieri del paese vicino che erano stati chiamati.

I due bar persero i proprietari, uno per la dipartita e l’altro per l’arresto e condanna inevitabile.

Vista la tragedia il sindaco dispose che i futuri titolari dei locali avrebbero dovuto sostenere un esame psicofisico in una commissione da lui istituita e presidiata.

Ma tranquilli, il paese non rimase senza locali. Proprio in centro, dietro le tavole di legno che da alcuni mesi nascondevano delle ristrutturazioni, apri un nuovo bar gestito dal figlio del Sindaco.


Ora ci sono alcune informazioni aggiuntive, collegate a questo, che potrebbero permettere al lettore di trarre personali conclusioni.

Cosa dire che in un periodo di crisi, delle grosse opportunità vengano sfruttate da magnati senza scrupoli in possesso di capitali? In molti ricorderanno l’offerta al ribasso rifiutata da un immobiliarista italiano ad una società tedesca che chiedeva uno sconto del 55% sul valore reale durante il primo lockdown italiano nel 2020? [1]

E cosa pensare dell’acquisto di lusso effettuato da Bill Gates attraverso una delle sue società dello storico Hotel Danieli mentre Venezia soffre di una ripresa post Covid che tarda ad arrivare? [2]

Ci sono affari e ci sono opportunità, ma creare della confusione per far crollare i mercati avviene solo a causa di distrazioni di massa. Forse la battaglia ProVax e NoVax verrà annoverata tra queste. Quanti danni creerà dipende dalla consapevolezza dei più di quello che realmente sta accadendo.

 [1] ⬆︎ Lezione dall’Italia agli sciacalli stranieri: “I leoni rimangono leoni e i cani restano cani…” (con video), Secolo d'Italia, 5 aprile 2020.

 [2] ⬆︎ Venduto l’hotel più antico di Venezia: il Danieli finisce in mano a Bill Gates, Quotidiano Nazionale, 7 gennaio 2022.