Oltre il ricatto: nuove norme per studenti con bisogni educativi speciali

Pubblicato da Redazione il
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Studente sui libri con testa tra le mani

Un tempo si parlava di Diritto allo Studio. Oggi si può parlare solo che di Diritto all’Apprendimento!"– questo affermava già nel 2008 la Prof.ssa Vincenza Palmieri nei suoi energici interventi sia nelle Sedi Accademiche e Scientifiche che in quelle Politiche e Culturali.

Ed oggi, dopo le numerose richieste avanzate con forza in ogni sede pubblica e privata, dopo anni di impegno profuso nella ricerca e nella pratica con i bambini ed i giovani, dopo continui interventi istituzionali e mediatici, finalmente nella circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 viene recepita l’istanza, sostenuta a più voci, di realizzare appieno il “Diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà”. Così come viene conseguentemente affermato un altro punto chiave, fondamentale: il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento. “Perché ogni bambino ha Bisogni Educativi Speciali”.

Ma cosa significa, in concreto, affermare tale diritto? “Mettere in campo una serie di strategie di organizzazione della didattica, dei curricula, dei libri di testo che davvero possano garantire che ogni bambino, ragazzo, individuo, per ogni ordine di scuola, possa esercitare il diritto ad apprendere, attraverso appropriata e personalizzata metodologia, SENZA ALCUN BISOGNO DI CERTIFICAZIONE DIAGNOSTICA SANITARIA che attesti un disturbo inesistente”. Non più stigmatizzati quali portatori di una malattia ma bisognosi Invece di metodologia e progettazione educativa.

L’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, infatti, ha istituito, da tempo, un Dipartimento dedicato: il Dipartimento di Didattica Efficace® che si è occupato, negli anni, di bambini e ragazzi con difficoltà (presunti disturbi) e delle loro famiglie, preoccupate o angosciate da una carriera - per i loro figli - in neuropsichiatria infantile prima, ed in psichiatria, dopo.

Fino ad ora l’educazione personalizzata si era trasformata nella più grave violazione nei confronti dei bambini, e del loro diritto ad imparare, ricorrendo, di fatto (secondo la Legge 170/2010 sui Disturbi dell'Apprendimento) a strumenti discriminatori che eliminavano una porzione significativa del percorso didattico”. Oggi, invece, si potranno prevedere “progettazioni didattiche educative – senza la presentazione di qualsivoglia certificazione sanitaria!”.

La certificazione diagnostica è un vero e proprio ricatto - sottolinea con forza Vincenza Palmieri - Questa circolare ministeriale oggi, invece, fa sì che i ragazzi temporaneamente in difficoltà possano ricevere un adeguato aiuto (non più sanitario / medicalizzato/ farmacologico) che non vada, dunque, avanti tutta la vita ma che metta in campo le metodologie educative adatte a superare la singola specifica difficoltà, senza la necessità di alcuna certificazione diagnostica. Una rivoluzione, un sollievo, una prima grande vittoria.

“Questa è la fine di un ricatto”: lo strumento per iniziare a stroncare l'abuso diagnostico. E dimostrare la fallacità della Legge 170/2010.

Non è raro, infatti trovare, oggi, scritte, sui diari degli studenti, inviti, rivolti ai genitori, come quello che riportiamo (e di cui ovviamente conserviamo il documento originale): "Nel farle notare che la Scuola accetta diagnosi da parte di ASL, Ospedali, Policlinici o centri di Clinica e Diagnosi psicologica o psichiatrica, le comunico che Giovanni (nome inventato), al di là della grafia illegibile, ha fatto notevoli progressi nelle mie materie."

Le indicazioni previste dalla nuova circolare hanno carattere transitorio, attinente ad aspetti didattici temporanei, privilegiando le strategie educative attraverso percorsi personalizzati, più che tramite strumenti compensativi e misure dispensative", recita la normativa!

In alternativa all’anatema: ”Dai disturbi dell’apprendimento non si guarisce mai!

L'Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare guarderà l’applicazione della norma, raccoglierà le testimonianze ma, soprattutto, riferirà, nelle corrette sedi istituzionali, ciò che è stato evidenziato ancora come limiti, errori scientifici e proponendo richieste di modifica o rettifica".

“Il nostro impegno in questa direzione, continuerà senza sosta per ottenere il superamento d’ogni residuo di tali aspetti, con lo scopo di debellare tutte le violazioni del Diritto all’Apprendimento.

Bisogni EDUCATIVI speciali, quindi! Non bisogno di medicalizzazione speciale della scuola!

Valeria Biotti

Valeria Biotti intervista Vincenza Palmieri sui Bisogni Educativi Speciali
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