La rivincita dei cani

Pubblicato da Redazione il
Rubrica:
Image
Cane

Vai al bar e ordini il caffè. Poi, mentre aspetti, ti guardi intorno e lo vedi lì, l’impertinente cagnolino (a volte cagnone), che ti osserva con gli occhi (quasi) vispi e la bocca semichiusa, ad abbozzare un sarcastico sorriso che sembra dire: «Lo vedi che anche tu hai dei padroni che ti fanno mettere la museruola?». Ma non sei il solo a dover portare la mascherina/museruola, oramai tutti i Sapiens sono “obbligati” ad indossarla. Che spasso per i cani, che grande rivincita su chi li tiene al guinzaglio.

Già, perché ora al guinzaglio ci siamo anche noi. Un guinzaglio invisibile, sancito dai DPCM e dalle ordinanze regionali e municipali, in una sfrenata corsa a chi riesce ad essere il più draconiano possibile. Per cosa? Per una letale pandemia che non è letale e che, pare, non è nemmeno pandemia, se non nelle menti sovreccitate di chi (sanitari e scienziati da salotto, politici, giornalisti, opinionisti, debunker) sente di poter disporre a proprio piacimento della vita del prossimo.

Eppure, già da tempo, luminari di chiara fama hanno detto che positivo non è sinonimo di malato (Gismondo, Zangrillo [1]). Ora si aggiunge al sempre più nutrito gruppo di voci “fuori dal coro” il professor Giorgio Palù, il più illustre virologo italiano, co-fondatore della Società Italiana di Virologia, presidente per sette anni della Società di Virologia Europea.

In una intervista rilasciata a Tv7, il professor Palù afferma che «positivo non vuol dire ammalato e positivo non vuol dire contagioso» e continua «la domanda che uno dovrebbe porsi è: ma ha senso inseguire e tracciare gli asintomatici, che sono la maggior parte? Con che tentativo, di azzerare il contagio? È, dal punto di vista razionale, un non senso; dal punto di vista scientifico non perseguibile e non giustificabile» [2].

Video file
Breve sintesi dell'intervista del professor Palù

Nonostante questi autorevoli pareri, i nostri politici – impauriti perché mal consigliati da “tecnici scientifici” anch’essi impauriti, quando non collusi con BigPharma (con mascherine, tamponi e vaccini c'è in gioco una montagna di soldi) – continuano a suon di DPCM e ordinanze la sfrenata ed illogica corsa verso il baratro sociale. D’altronde, la maggioranza della popolazione, irretita ed inebetita dall’incessante campagna mediatica allarmistica, sta con loro e questo li “legittima”.

E intanto i cani se la ridono. Sia i cani domestici (Canis lupus familiaris) che i cani che traggono profitto da tutto questo (Homo criminalis).


 [1] ⬆︎ Si riportano in proposito due dichiarazioni rilasciate al convegno "Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti” che si è tenuto in Senato il 27 luglio 2020.

Maria Rita Gismondo (Direttore/Responsabile Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano - Polo Universitario):

Contagiati, asintomatici e malati: [...] nella comunicazione – io mi auguro sia mancanza di conoscenze infettivologiche, perché se pensassi a una strumentalizzazione sarebbe veramente molto grave – si parla di contagiati come malati, come se fosse un sinonimo. Sono due cose completamente diverse. Se io oggi qui facessi un esame sierologico a tutti i presenti, il 70% sarebbe positivo per citomegalovirus; di malati non ne abbiamo, mi sembra, nessuno. Quindi ci sono delle infezioni, cioè contatto della persona con un virus che non si manifestano poi in malattia. Nel caso di questo virus [Covid-19] abbiamo dimostrato che la malattia insorge solo nel 4-5% dei casi. (https://www.youtube.com/embed/mdJo7d9Bkvo?start=2164)

Alberto Zangrillo (primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare e Referente Direzionale Aree Cliniche dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Per l’Università Vita-Salute San Raffaele ricopre i ruoli di Prorettore per le attività cliniche e professore Ordinario di Anestesiologia e Rianimazione):

... esiste una enorme differenza tra contagio e malattia. Tutti i contagi che noi stiamo contando ogni giorno in Italia, fortunatamente non sono in grado di produrre una malattia con clinica tale da portare il malato ad ospedalizzazione, o peggio in terapia intensiva. (https://www.youtube.com/embed/mdJo7d9Bkvo?start=2969)

 [2] ⬆︎ Per vedere l’intervista completa suddivisa in quattro parti (circa 1 ora e 30 minuti totali):

  1. Primus Inter Pares del 14/10/2020 - Giorgio Palù (1 di 4) https://youtu.be/VO8RyzNhdRc
  2. Primus Inter Pares del 14/10/2020 - Giorgio Palù (2 di 4) https://youtu.be/jNAfIgGtOHw
  3. Primus Inter Pares del 14/10/2020 - Giorgio Palù (3 di 4) https://youtu.be/AychM_JCR4w
  4. Primus Inter Pares del 14/10/2020 - Giorgio Palù (4 di 4) https://youtu.be/40NnRMksd6I