L'incubo di Basiglio

Pubblicato da Redazione il
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Verrebbe la voglia di usare il termine "rilascio", come si usa nei sequestri, perché alla fine di sequestro si tratta, di un vile sequestro di due bambini innocenti, attuato con la forza e l'imprimatur dell'autorità costituita. Un sequestro che difficilmente sarà punito come si dovrebbe, anzi, a tutt'oggi l'incubo che sta vivendo questa famiglia di Basiglio, il comune più "chic" dell'interland milanese, non ha ancora avuto termine e non è dato sapere se e quando lo avrà... speriamo comunque presto.

Ma cosa è successo? Da un volantino distribuito durante il sit-in da un Comitato di genitori di Basiglio si apprende che:

  1. Il Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo di Basiglio, Dott.ssa Graziella Bonello, ha inoltrato in data 14 marzo 2008 una segnalazione urgente ai Servizi Sociali nella quale attribuiva alla minore i disegni incriminati, quando la mamma di una compagna di scuola, in data largamente antecedente alla suddetta segnalazione, aveva già direttamente informato la dirigente e la maestra, signora Teresa Naso, che i disegni li aveva fatti sua figlia.
  2. I Servizi Sociali (o Dis-servizi Sociali, come sono stati ribattezzati in uno striscione), nelle persone dell'assistente sociale Federica Micali e dello psicologo Luca Motta, hanno disposto il giorno stesso (14.3.2008), alla presenza delle forze dell'ordine e previo nulla osta della Procura del Tribunale dei Minorenni, l'immediata applicazione dell'Art. 403 C.C. con la collocazione dei due minori presso due differenti comunità, senza nemmeno consultare i genitori e i bambini in oggetto, come dichiarato nel provvidimento «...Ad oggi i servizi non hanno mai visto la famiglia e i minori».
  3. L'Articolo 403 del Codice Civile "Intervento della pubblica autorità a favore dei minori" recita: «Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere all'educazione di lui, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell'infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione.» Eppure i genitori dei due bambini "sequestrati" sono conosciuti come genitori premurosi, amorevoli e attenti ai loro figli, da loro sempre accuditi e curati. Lavorano entrambi, non hanno milioni di euro ma vivono senza particolari problemi. La loro abitazione è in una residenza di Milano Tre che non risulta essere propriamente il Bronx. Non hanno precedenti penali di nessuna natura. Sono ritenuti da tutti, compresa la locale Parrocchia, persone di specchiata moralità. Ma allora, se tutto questo è vero, perché è stato applicato l'Art. 403 C.C. quando non sussiste neanche uno dei presupposti in esso indicati come elementi essenziali di applicabilità? Perché gli sono stati portati via i bambini senza neanche sentirli prima?

Già, perché? Perché i due bambini sono ancora tenuti in ostaggio dai Servizi Sociali nonostante che la perizia disposta dal Tribunale li scagioni?

Gli autori di questo "sequestro legale", dovrebbero essere trattati per quello che sono, ovvero per dei sequestratori. Tutti coloro che hanno avuto un ruolo attivo in questa vicenda, sia in ambito scolastico, che nei servizi sociali che in quello giudiziario (bisogna pensarci bene prima di apporre la firma su un provvedimento così drastico), dovrebbero essere licenziati in tronco e interdetti a vita dai pubblici uffici per manifesta incapacità di giudizio. E gli si dovrebbe impedire di avere ancora a che fare con dei minori per oggettiva pericolosità sociale... una famiglia spaccata con così tanta leggerezza non è uno scherzo!

Invece, come al solito, non succederà proprio nulla, anzi, le rispettive classi o caste (a volte vengono anche chiamate professioni...) faranno quadrato a difesa dei loro appartenenti e del loro operato, come ha fatto il Consiglio d'Istituto di Basiglio. Leggiamo, infatti, dal volantino sopra menzionato, che il Consiglio d'Istituto di Basiglio, anziché preoccuparsi fattivamente di chiarire gli evidenti sopprusi dei quali è vittima la famiglia in oggetto, in data 24 Aprile 2008 (i bambini sono stati portati via il 15 Marzo!!!), con protocollo n°1962/A19 si è preoccupato solamente di diramare il seguente comunicato:

«Il Consiglio di Istituto, organo collegiale composto da rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del personale non docente della scuola di Basiglio, da sempre attento e sensibile, oltre alla funzione formativa, all'accoglienza e all'integrazione sociale di tutti i bambini, respinge con sdegno e profondo rammarico le diffamanti affermazioni lesive dei princìpi, ai quali questa scuola si è sempre ispirata. Il Consiglio d'Istituto, provato per la vicenda, auspica una rapida soluzione che possa al più presto consentire ai bambini il ritorno nella loro scuola. Firmato il Consiglio d'Istituto»

Come rilevato nel volantino dei genitori, ai membri del Consiglio d'Istituto non manca certo una buona opinione di sé stessi, così sensibili e attenti... tant'è che stando al comunicato le vittime sembrano essere i membri del Collegio stesso, così provati, poverini, così buoni...(sic!).

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