Arrivano i Mini Manicomi Territoriali

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Vincenza Palmieri

Non si chiama RIFORMA PSICHIATRICA ma CHIUSURA DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI.

Dovremmo provare sollievo, per l'affermazione dei Diritti Umani e della Dignità della Persona, ma, ai sensi della Legge 57/2013 e dopo i chiarimenti del Seminario svoltosi il 9 luglio a Roma, a cura dell'Associazione STOP OPG, in un clima di vivace e costernato stupore... non possiamo che lanciare un allerta per la manovra psichiatrica in atto, tesa a pervadere le nostre Regioni ed i territori tutti, di "mini manicomi criminali territoriali" per un pervasivo controllo e "contenimento" della Salute Mentale.

Come a dire, usciamo da una fatiscente porta dell'inferno di un manicomio criminale (ops, scusate... ospedale psichiatrico giudiziario...) ed entriamo in una falsa porta nuova, di una Residenza pubblica o privata, con la modica spesa di soli 173 milioni di euro, per la costruzione delle nuove strutture, oltre a 55 milioni per la gestione ed altre spicciolate di milioni raggranellati per gli extra...

Non è il PIL, neanche il piano per gli Esodati, ma "solo" la spesa prevista per una espansione territoriale dei servizi psichiatrici.

Scampammo lo scorso anno, con il blocco della proposta Riforma Ciccioli, ma questa riappare oggi, mascherata da una norma che voleva, nelle intenzioni originarie, invece  solo staccare la spina ad un sistema fatto di abusi.

Quando l'allora Senatore Ignazio Marino, a seguito delle risultanze della commissione d'inchiesta sui manicomi criminali attivi in Italia, portò finalmente alla luce in modo inconfutabile le torture, la sporcizia e lo scempio della dignità umana in quei locali dove il dovere della misura detentiva era commista a sperimentazione, contenzione e negazione di ogni diritto, il plauso della Societa Civile fu unanime e condiviso.

E, mentre qualcuno di noi si nutriva della fiducia nella bontà degli esseri umani, il marketing della follia, continuava la sua costante affermazione di se stesso attraverso un maquillage torbido e malfatto, finalizzato all'azzeramento di quelle poche conquiste civili degli ultimi 30 anni, proponendo ed ottenendo, al contrario, l'apertura di manicomi regionali territoriali, gestiti anche da privati.

Laddove l'espressione "privati" può evocare commistioni di dubbia origine, interessi personali e violazioni dei Diritti e del Diritto.

"Tra tutti i dati analizzati oggi" commenta la prof.ssa Vincenza Palmieri, Psicologa, fondatrice del Programma Internazionale Vivere Senza Psicofarmaci, presente al Seminario Stop OPG, svoltosi presso la Sala Di Vittorio della CGIL Nazionale, "È rilevante la notizia del calo delle contenzioni meccaniche; dai 177 del 2008 ad oggi, legati al letto, in un manicomio criminale ce n'è ...solo uno!... E non vorrei essere quell'uno! Soprattutto non vorrei essere così scientificamente ipocrita da non ricordare che la contenzione meccanica con cinte e fasce di cuoio ai polsi e caviglie è stata sostituita o va ad abbinarsi, a contenzione chimica, agita tramite somministrazione di quantità scioccanti di cosidetti farmaci - gli psicofarmaci - che, ai segni sui polsi e caviglie sostituisce l'irreversibile buco nella mente e nell'anima.

Bisogna sapere che negli OPG e nei loro derivati abbiamo troppo spesso ragazzi, tossicodipendenti o delinquenti comuni che barattano inconsapevolmente i loro cumuli di pene con un biennio in OPG, non sapendo che da quel manicomio potranno uscire solo se, al termine di quel periodo, un magistrato, sulla base di una relazione psichiatrica, li riterrà non più socialmente pericolosi. E se, oltre a questa relazione, un familiare vorrà riprenderli in carico. Affrontare quindi un nuovo processo, per uscirne. Se, a tutto questo sommiamo il fatto che due anni sono più che sufficienti per inebetirli, renderli incontinenti, distruggere ogni minima reazione vitale, renderli incapaci di parlare, camminare, mangiare... allora, è come gettar via la chiave per sempre! Altro che "intensità sanitaria e camera singola con bagno!".

Al "5 Stelle" manicomiale preferiamo levare oggi la nostra protesta e uno stato di allerta accorato: la pena deve essere consapevolezza, riabilitazione, rimedio; l'ignoranza non può essere tradita; sui Diritti Umani non possiamo fare sconti!

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