Psichiatria: quali sono i rischi?

Pubblicato da Redazione il
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Il CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) ritiene che i cittadini dovrebbero essere molto più informati sui trattamenti che ricevono nel campo della salute mentale. La psichiatria desta enormi perplessità a causa della scarsa scientificità sia per quanto riguarda le diagnosi che per l'utilizzo di trattamenti con gravi effetti collaterali.

Il 21 luglio 2006 la FDA ha chiesto di aggiungere all'interno dei bugiardini degli antidepressivi Paxil, Prozac o Zoloft due altri allarmi. Presi durante la gravidanza possono sviluppare malattie fatali ai polmoni del neonato, inoltre la FDA ha messo in allarme sull'assunzione di antidepressivi congiuntamente a farmaci per l'emicrania, questo può causare allucinazioni, vomito, cambiamenti nella pressione del sangue, insonnia e morte. (xagena.it)

Questi recenti allarmi sugli antidepressivi possono suonare shockanti, ma sono in accordo con la storia degli allarmi che riguardano gli psicofarmaci.

Il 3 Maggio la FDA riporta il collegamento tra la morte di 45 bambini e l'assunzione di nuovi farmaci antipsicotici. (usatoday.com)

C'erano anche più di 1300 rapporti di potenziali minacce alla vita causate da reazioni avverse quali convulsioni e diminuzione del numero dei globuli bianchi. Il 12 Maggio la Glaxo Smith&Kline, produttrice del Paxil, ha inviato una lettera ai medici allertandoli sugli effetti collaterali di questo antidepressivo tra cui il rischio di suicidio. (www.fda.gov)

Queste informazioni alimentano i dubbi sulle vere motivazioni di coloro che si professano "medici" della salute mentale senza però impiegare i parametri scientifici. È ormai noto che ci siano delle connessioni finanziarie tra gli esperti che contribuiscono alla stesura del più importante manuale diagnostico di psichiatria, il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali - IV Edizione), testo di riferimento per la psichiatria di tutto il mondo, con alcune aziende farmaceutiche che come minimo solleva perplessità sull'indipendenza delle indicazioni diagnostiche presenti nel manuale stesso.

Mildred Cho, esperta di Bioetica dell'Università di Stanford, California, dice: "L'esistenza di categorie di malattie, convalida la necessità di farmaci. Le aziende farmaceutiche hanno un incentivo ad esercitare la propria influenza su coloro che formulano tali categorie". (www.newscientist-t.com)

Per ulteriori informazioni: www.ccdu.org 
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus